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sabato 5 novembre 2011

MANEGGIARE CON CURA:FRAGILE!

Ecco la gravidanza e la maternità ti cambiano. Fisicamente, emotivamente, psicologicamente: sono sempre stata spavalda ed anche un po' sconsiderata, prima di trasformarmi in una immensa forma di parmigiano uscivo in microgonna e tacco 12 tutta sola per raggiungere le mie amiche ad ogni ora della sera e ci andavo a PIEDI! Adesso...bè che io esca con il piccolo dittatore o no sono sempre guardinga, mi son trasformata in una mosca dai mille occhi che si assicura che non vi sia niente e nessuno che possa ledere la nostra sicurezza. Insomma mi sono scoperta fragile ed ho scoperto la fragilità di altre persone, perchè se la maternità ti cambia allo stesso tempo cambia anche il modo di rapportarsi con il mondo. Un paio di giorni fa parlavo con mia madre, la roccia, quella che la guerra l'ha passata davvero, che ha visto fratelli torturati, fratelli andati al fronte con le loro gambe tornare in un sacco per morti e che ha sempre affrontato tutto con forza e determinazione e lei con il candore di una bambina mi dice che una volta per me ha pianto. PIANTO?!? Mi raccontava di quando a circa 3 anni sono stata colpita da una congiuntivite massiva, che aveva portato entrambi i miei occhi ad apparire completamente iniettati di sangue: iride, pupille, sclere. Tutto completamente contaminato e come accade spesso ciò è avvenuto durante le festività con il pediatra completamente irreperibile. Morale quella è stata l'unica volta che mi hanno portata in pronto soccorso dove hanno indirizzato lei e mio padre in oculistica per una visita specialistica; giunti davanti al reparto hanno trovato le porte chiuse, nessun campanello da suonare e nessuno di quelli che passavano in grado di dargli un aiuto...e lì dopo la terza persona che è passata dicendole "Signora, non si può entrare. Deve aspettare qui." mia madre ha pianto e mio padre l'ha abbracciata e consolata. Mia madre ha pianto...mi risuona nella testa come un disco rotto. Lei è sempre stata affettuosa con me, dolce, piena di attenzioni e carezze, ma è sempre stata anche FORTE. A lei mi aggrappavo da piccola, a lei mi sono aggrappata da grande nei momenti bui, a lei ho parlato delle difficoltà, delle malattie e lei ha sempre risposto infondendomi coraggio e serenità. Però quella volta ha pianto...cavolo! NON è INVINCIBILE! E questa scoperta alla fine di tutto me l'ha fatta vedere sotto un luce nuova e per quanto possa sembrare strano la sento ancora più forte: quando tutto sembrava andare a rotoli lei ha sempre tenuto la testa alta non perchè gli eventi non la toccassero o perchè non volesse mostrare i suoi sentimenti ma perchè era il modo migliore di attraversare la tempesta, di infondere coraggio e fiducia. E questa sua rivelazione - che da parte sua non è sembrata tale, ma per me lo è stata- giunge in un momento in cui io affronto una nuova fragilità e sapere che anche lei ci è passata mi fa sentire un po' più roccia e un po' meno arenaria.

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